domenica 16 settembre 2012

Piccole Sacher al pistacchio: amore a prima vista

Quando vidi questa ricetta nella cucina di Ale pensai che fosse un autentico sogno.
La sacher è la mia torta preferita di sempre, e quando di lì a poco una delle mie migliori amiche mi ha riportato un vasetto di crema spalmabile al pistacchio dalla Sicilia, ho pensato che fosse stato il destino a farci incontrare.
Da lì a farla il passo è stato breve, anzi brevissimo, e posso dirvi che questa torta non ha deluso nessuna delle mie aspettative.
Anzi, le ha superate ampiamente.
Devo ringraziare la dolcissima Ale, fonte inesauribile di idee meravigliose, che ha inventato e reso nota questa ricetta :))
E anche se non avete la crema al pistacchio, di difficile reperibilità, non disperate! E' la base sacher più buona che abbia mai mangiato, quindi segnatevela in vista di una più classica farcia con la marmellata di albicocche.
Vi rimando alla sua ricetta, io l'ho fatta in versione "mignon" seguendo le sue indicazioni alla lettera ed aggiungendo solo una bagna al rum (di per sè non ne avrebbe nemmeno bisogno, ma io lo metterei ovunque :) )

Sacher al Pistacchio
(per uno stampo da 18 o per 4 piccole sacher)
80 gr di farina
80 gr di zucchero 
80 gr di burro ammorbidito
80 gr di cioccolato fondente fuso
1 pizzico di sale
3 uova, divise tra albumi e tuorli
qualche goccia di aroma Pistacchio (che io non avevo ed ho omesso)
Crema di pistacchi spalmabile per la farcia
Per la bagna (omettibile):
Rum scuro qb
Per la copertura
100 gr di panna da cucina (Ale ne mette 200)
100 gr di cioccolato fondente
pistacchi tritati per la decorazione

Lavoriamo con le fruste elettriche il burro ammorbidito con lo zucchero fino a che non si sarà formata una crema, aggiungiamo un tuorlo alla volta continuando a mescolare.
Aggiungiamo anche il cioccolato fuso e ormai freddo, il pizzico di sale e l'aroma pistacchio se ce l'avete.
A parte montiamo gli albumi a neve ben ferma.
Aggiungiamo, mescolando con una spatola dall'alto verso il basso, la farina alternata al composto burro-zucchero-cioccolato-tuorli nella montata di albumi, avendo cura di non smontarli.
Versiamo il composto in una tortiera imburrata ed infarinata da 18 cm di diametro ed inforniamo a 180° per circa 35 minuti.
Mentre la base fredda prepariamo la ganache al cioccolato: scaldiamo la panna fin quasi a bollore e versiamola sul cioccolato grattugiato, mescolando bene per scioglierlo.
Ale aggiunge alla panna un cucchiaio di zucchero a velo, io me ne sono dimenticata :)
A questo punto potete farcire la torta intera, come ha fatto Ale, o ricavare con un coppapasta dei dischetti per fare dei monoporzione. A me ne sono venuti quattro.
I ritagli della base ve li mangiate nature che sono buonissimi :)
Tagliamo a metà la base e bagniamola con il rum (opzionale). Farciamola con abbondante crema al pistacchio e ricopriamo con l'altra metà.
Facciamo colare ben bene la ganache sulla torta e lasciamola riposare qualche ora prima di servire.
Io ho decorato con dei pistacchi tritati grossolanamente.
Buona serata Splendori :)
Mela

mercoledì 12 settembre 2012

La torta senza torta

Vi è mai capitato di cercare un dolce light googlando "senza uova", "senza burro", "senza olio", "senza grassi"?
A me si :) 
Solo che provando a googlare tutti questi "senza" tutti insieme non ho mai trovato niente che mi soddisfacesse.
Questa torta è senza tutto, ovvero: non ha tuorli, non ha zucchero, non ha burro nè olio.
E' buonissima.
So già che la dolce Valeu l'adorerà :)
Molti storceranno il naso, interrogandosi sul perchè una foodblogger debba preparare pietanze di questo genere.


C'è un perchè importante che risponde a questo quesito:

una torta senza torta perchè mia mamma è diabetica.
A vederla non lo direste mai. Una tappetta di 45 kg scarsi piena d'energie e di vitalità, che non sa cosa significhi l'autocommiserazione o il lamento.
Tant'è vero che sopporta stoicamente tutti i dolci ipercalorici che sforno forse troppo spesso senza rimproverarmi.
Anzi, per farmi piacere assaggia tutto e poi allontana il piatto da sè con decisione.


Io e mia mamma siamo sempre state amiche, dacché ho memoria. Non ci sono mai state crisi tra di noi, nemmeno in piena adolescenza, perchè è stata così intelligente e forte da tollerare i miei periodi no senza inscenare degli inutili psicodrammi.

Dura e pura, la mia mamma, di quelle che al mare ti sfilano i braccioli a tradimento e che si fanno delle gran risate quando racconti a casa che il professore ce l'ha con te.
"Eh, non ha mica tutti i torti"
E poi gira i tacchi e se ne va.
Irritante, talvolta.
Come quando, a sei anni, mi fece sedere al tavolo della cucina e mi disse in tono solenne:
"Devo farti una confessione. Sei stata adottata. Cioè, in relatà ti hanno lasciato in un cestino davanti alla porta e siamo stati costretti a tenerti...Tua sorella invece è nostra figlia naturale. Ah, ma ti vogliamo bene lo stesso...certo non è proprio la stessa cosa, ma ormai..."


No, non sono stata adottata, è solo la sua idea di "scherzo". E poco importa se il giorno dopo cominciai a piangere in classe e le maestre la mandarono a chiamare.

"Oh, era solo uno scherzo" si giustificò.
E mi riportò a casa in tutta fretta con l'epiteto di "frignona" e le lacrime agli occhi dal ridere.
Mi arrabbiai tantissimo però pensai al contempo che solo io avevo una mamma così "figa", totalmente incurante del giudizio altrui e scanzonata.
E oggi mi accorgo che condividiamo lo stesso macabro umorismo :)
Non è l'unica cosa che ci accomuna.
Io e mia mamma condividiamo: i vecchi oggetti ai mercatini dell'usato, leggere la sera, l'aperitivo pre-cena e pre-pranzo, Pulp Fiction, Cary Grant, le canzoni di Vecchioni e Battiato, Cristiano Malgioglio (per i capelli) e Lady Gaga. La carne rossa, lo shopping compulsivo da primo giorno di stipendio, gli occhiali da sole vintage, Sofia Loren, andare a fare la spesa, la poesia, camminare "a braccetto"...
Questa è una lettera che mi scrisse a nome di Babbo Natale quando ero bambina, che io ho ritrovato quest'anno in una vecchia agenda e recuperato per farle un collage
"Se non farai queste piccole cose me la prenderò come offesa personale e io non scherzo"
Mamma

Babbo Natale
Questa è mia mamma, riassunta in due righe di minacce da parte di Santa Claus e con la firma sbagliata :)
A lei dedico questa torta totalmente priva di grassi e priva di zuccheri e sono sicura che appena la vedrà mi dirà
"E che è sta roba?"
Io e mio babbo intanto ce ne siamo mangiati un paio di fette a testa, e devo dire che è buonissima. Morbida-morbida, ideale se siete a dieta perchè ha solo 65 kcal per fetta e 0 grassi.
Torta (extra)light di mele
100 gr di latte scremato
100 gr di yogurt greco 0% di grassi
100 gr di farina 00
Un cucchiaino di succo di limone
un cucchiaino di lievito per dolci tipo paneangeli
500 gr di mele (pesate con bucce e torsolo)
20 gocce di dolcificante liquido adatto alla cottura,
tipo Tic. Assaggiate l'impasto per sentire se sono sufficienti)
3 albumi
Priviamo le mele delle bucce e del torsolo, tagliamole a fettine sottili e mettiamole in una ciotola irrorate di poco succo di limone e di cannella a piacere.
A parte mescoliamo il latte scremato con lo yogurt greco e aggiungiamo un cucchiaino di succo di limone. Lasciamolo riposare un quarto d'ora per ottenere una specie di latticello. Nel frattempo montiamo a neve fermissima gli albumi.
Versiamo nella montata di albumi i 100 gr di farina setacciata con il lievito, alternandola con il latticello. Mescoliamo con una spatola dall'alto verso il basso, cercando di non smontare il composto.
Aggiungiamo il dolcificante liquido e mescoliamo.
Rivestiamo una tortiera da 22 cm di diametro con la carta da forno, senza imburrarla. Versiamo l'impasto e disponiamo le fettine di mela, facendole affondare nel composto e mettendole a raggiera (o come vi pare).
Inforniamo a 180° per circa una mezz'ora e facciamo poi raffreddare prima di sformarla.
Ah, la torta rimarrà bianca così come la vedete in foto grazie alla presenza dei soli albumi. Forse con una farina integrale avrei ottenuto un risultato visivamente più naturale, ma mia mamma non la sopporta :)
Dalla foto non si vede, ma la consistenza della pasta interna è quella di un pan di spagna umido: sorprendentemente buonissima!

Con questa ricetta desidero partecipare al contest della bravissima Monica di Dolci Gusti che ci chiede di esprimere il sentimento dell'amicizia con una ricetta.
Per me amicizia è riuscire a fare dei compromessi per le persone che amiamo. Ecco, mia mamma è la mia amica di sempre e questa torta è una via di mezzo tra la sua "malattia" e la mia voglia perenne di dolci :)
Cosa le regalerei?
Questi occhiali, molto vintage, come piacciono a noi :)



Buona Giornata Stelle :)
Mela

domenica 9 settembre 2012

Montecatini città chiusa e il mio primo piatto light

Qualcuno di voi forse lo sa, molti no. Per la maggior parte di voi questa scoperta non cambierà d'una virgola il corso della giornata ma, ascoltatemi:
Io abito a Montecatini.
Ah, la città delle Terme e dell'architettura liberty...
Ennò belli...
Montecatini è la città dei vips mancati o presunti tali. Fare una passeggiata in centro di questi tempi equivale a vedere centinaia di svolazzanti chiome shatush e altrettanti polsi tempestati di braccialetti cruciani, sempiterne abbronzature che variano dal "caramello bruciato" al "mogano antico" e borse Louis Vuitton rigorosamente comprate dall'ambulante al mare e riportate con fierezza in patria.
Già...il mare...
Perchè il Montecatinese Doc non va mica al mare!
"Pvincipe che piaceve, come ha passato quest'estate?"
"Contessa, la pvego! Che domande...Tve mesi al Fovte, come sempve"
Eh certo, Montecatini il primo di giugno si riversa in toto a Forte dei Marmi, possibilmente col jet privato a sentir loro...
Perchè spendere l'equivalente di un mese all inclusive a Sharm per stare una settimana in un sottoscala al Forte è da gente furba.
L'ambizione massima di un giovane montecatinese equivale a lavorare come commesso nel negozio più "in" della città.
Mi è capitato di uscire con un ragazzo che addirittura aveva abbandonato le superiori per poterci lavorare a tempo pieno. E lo raccontava con grande orgoglio :)
Mi fece una gran tenerezza.

E lì compresi che Montecatini è bella proprio per questo. Un abisso di contraddizioni, di ambiguità, personalità celate dai più banali stereotipi.
Una città cieca al turbinio del mondo esterno, chiusa all'inverosimile, dove devi lottare con le unghie e con i denti per affermarti in un mare...di niente.
Basta guardarla con occhi disincantati per innamorarsene.

Ora, vi pare che un posto così avesse bisogno di un concorso di bellezza in diretta tivvù ? ;)
Ennò! 
Che poi non ho niente contro i concorsi di bellezza. E' solo che non sopporto che i concorsi di bellezza si vergognino della loro natura.
E che cerchino di spacciarsi per quello che non sono.
E che non dovrebbero essere.
Nessuno dovrebbe chiedere a una sciagurata che è lì per essere giudicata in base all'aspetto fisico di assumere un atteggiamento "impegnato". 
Di fare la faccia "w la pace nel mondo", oppure l'espressione "siamo tristi, c'è la crisi"
Di coprirsi le gambe perchè i pantaloni sono più intelligenti della minigonna.
Se di bellezza di parla, bellezza dev'essere.

E allora vi lascio un piatto in perfetto stile Montecatini. Leggero, ma saporito. Nel caso voleste candidarvi per il prossimo concorso o andare in vacanza al Forte,
pvincipesse ;)

Crema di zucchine e basilico con dressing allo yogurt, senape e aceto balsamico
(per una persona)
3 zucchine medie
un bel mazzetto di basilico
peperoncino in polvere
zenzero in polvere
un cucchiaio di senape di digione
un cucchiaio di yogurt greco 0% di grassi
un cucchiaino di aceto balsamico
un timido giro d'olio a crudo (s'intende)
un pizzico di sale
totani e gamberi per accompagnare, rigorosamente Lessi :)

Facciamo sbollentare le zucchine in poca acqua fino a che non risultano morbide. Spegniamo e frulliamo con il minipimer. Non appena il composto si sarà  freddato aggiungiamo le foglie di basilico (circa una quindicina per persona) e frulliamo di nuovo fino al raggiungimento della consistenza desiderata, aggiungendo acqua o brodo vegetale se occorre. Io ne ho aggiunta circa un bicchiere, perchè mi piace molto liscia.
Aggiustiamo di sale e aggiungiamo un pizzico di peperoncino e uno di zenzero in polvere, se piace.
A parte mescoliamo un cucchiaio di yogurt greco con un cucchiaio di senape e un cucchiaino di aceto balsamico.
Le proporzioni del dressing variano ovviamente a seconda del gusto: io finisco sempre per aggiungervi della senape :)
Serviamo la crema fredda con la sua salsa e magari del pesce cotto al vapore: io avevo in congelatore totani e gamberi.
Lo so, i puristi storceranno il naso ma...il pesce surgelato è troppo comodo :)

Beh, non mi resta che augurarvi 
Buona Sevata Pvincipesse :)
E che vinca la più bella!

Mela

venerdì 7 settembre 2012

Catalana alla vaniglia e fichi della Mary

Avevo già in "archivio" -seh, vabbè :)- questa ricetta da qualche giorno.
Per la cronaca, il mio archivio consiste in una serie di cartelle incasinate incastrate tra di loro stile matrioska.
Che quando devo cercare qualcosa servirebbero le ferie.
Ho una passione smodata per le bruleè/catalane, quindi quando la vidi nel Dafne's corner non esitai a replicarla.
Qui il link alla sua ricetta, versione bruleè :)
Io ho fatto la versione "catalana" perchè non avevo la pazienza di lasciarla cuocere in forno a bagnomaria :)
Ad ogni modo è buonissima e delicata, ringrazio Mary per avermi dato l'idea e colgo l'occasione per farle tanti auguri per il suo primo Blog-Compleanno!
Auguri Maryyy :)
Ho usato i fichi del mio alberello, non sono bellissimi, ma compensano in sapore ;)

Crema catalana alla vaniglia e fichi

(per quattro cocottine)
250 ml di latte
2 tuorli
50 gr di zucchero bianco
10 gr di maizena
la polpa di mezzo baccello di vaniglia
2 fichi

Sciogliamo la maizena in poco latte prelevato dai 250 gr del totale.
Mettiamo il rimanente latte in un pentolino con i semini della vaniglia e metà dello zucchero (25 gr). Portiamo a bollore e poi togliamo dal fuoco.
In una ciotola lavoriamo a crema i due tuorli con l'altra metà dello zucchero (non devono montare). Aggiungiamo il latte addizionato della maizena e poi anche il latte tolto dal fuoco, filtrandolo con un colino.
Mescoliamo e rimettiamo sul fuoco nel tegame.
Basteranno pochi minuti a fuoco basso perchè la crema si addensi. Mescoliamola continuamente!
Una volta raggiunta la consistenza di una crema pasticciera possiamo trasferire il composto nelle cocottine. Tagliamo i fichi in quarti ed aggiungiamole alla crema, facendole affondare di poco, in modo che metà del frutto rimanga in vista sulla superficie.
Facciamole raffreddare e trasferiamo in frigo per almeno un paio d'ore.
Al momento di servire togliamole dal frigo e cospargiamone la superficie con abbondante zucchero di canna.
Caramelliamo aiutandoci con un cannello oppure mettendo pochi minuti sotto il grill del forno.

Ah, sono riuscita a trovare il cannello in una ferramenta al costo di dieci euro! Ve lo consiglio, il risultato è molto più soddisfacente!
Sono di frettissima oggi, spero di non essermi scordata niente :))

Un bacio e buona giornata Bloggers !

Mela

mercoledì 5 settembre 2012

Crostatine Mou e Philadelphia

Tutte le volte che ho un barattolo in frigo, o in dispensa, divento ossessivo-compulsiva. 
Vi ricordate dell'orange curd?
Stessa roba.
Così fu per i pomodorini confit, e prima ancora per la nutella.
Ah già, le confetture...
 Perfino la senape!
Insomma, io i barattoli devo f-i-n-i-r-l-i...Saperli soli e abbandonati, mezzi pieni -mezzi vuoti?- mi riempie d'angoscia.
Per tutelarmi ho elaborato questo metodo: impiegare il contenuto del barattolo in un prodotto finale da condividere con altre persone, così da distribuire il danno e liberarmi del fastidio :)
Dovevo sbarazzarmi al più presto del vasetto di mou, e sono fortuitamente incappata nella fantastica frolla della Vale...

Se avete fatto il mou-perchè l'avete fatto, vero?- e anche voi vi riconoscete in questi sintomi, non disperate!

La soluzione c'è :)


Crostatine Mou e Philadelphia con SuperFrolla

Per la superfrolla della Vale :) -io ho fatto metà dose-
500 gr farina 00
320 gr di burro
200 gr di farina 00
70 gr di farina di mandorle
2 uova intere e un tuorlo (io ho utilizzato un uovo solo)
25 gr di cacao amaro
3 gr di fior di sale
1/2 baccello di vaniglia

Per la crema
100 gr di philadelphia freddo di frigo
100 gr di questo mou a temperatura ambiente

Mescoliamo il cacao con la farina e le mandorle in polvere. Aggiungiamo il sale, l'uovo, i semini della vaniglia e il burro freddo fatto a pezzetti.
Per il procedimento della Vale vi rimando qui.
Facciamo una palla ed avvolgiamola nella pellicola trasparente. Mettiamo in frigo a riposare per una notte.
Trascorso il tempo di riposo riprendiamo la frolla e rivestiamo lo stampo prescelto (nel mio caso quattro stampini da crostatine).
Bucherelliamo la pasta con i rebbi di una forchetta, copriamola con la carta forno ed i fagioli e cuociamola in bianco per circa 30 minuti a 180° (il tempo di cottura dipende dalla grandezza dello stampo). Trascorsi i primi dieci minuti di cottura ricordiamoci di togliere la carta forno!
Mentre facciamo raffreddare le crostatine ormai cotte prepariamo la velocissima farcitura.
In una ciotola diamo una veloce mescolatina al mou con una forchetta: serve ad ammorbidirlo in modo che leghi meglio con il philadelphia.
Aggiungiamo il philadelphia (io vi consiglio quello in panetti, e meno liquido della vaschetta!) e frulliamo con le fruste elettriche a media velocità fino a che i due ingredienti non saranno ben amalgamati (circa un minuto!)
Mettiamo la crema a riposare in frigo per una mezz'ora, in modo che riprenda consistenza.
Riempiamo le crostatine aiutandoci con un sac a poche.

Due considerazioni finali: ringrazio la splendidissima :) e adorata Vale per aver pubblicato la ricetta di questa frolla. E' divina, di una bontà unica. E non lo dico "tanto per dire", ma vi esorto a provarla senza esitazioni.
Mou e philadelphia sono un'accoppiata vincente. Il formaggio alleggerisce notevolmente il caramello, e gli conferisce un lieve aroma "yogurt" che vi farà innamorare :)
Trovate la proporzione che più preferite: per me è 1:1, ma potete aggiungere più formaggio o più mou a seconda del vostro gusto.
Ah, questa dose basta per 4 crostatine di numero: non abbiate paura, triplicatela :)


Buona, dolcissima, giornata
Mela

lunedì 3 settembre 2012

Mou Vs Burro d'Arachidi

Attenzione, post ad alto contenuto calorico. Astenersi bifidus-addicted, fianco-maniache, dunkaniane e fan della Lambertucci.

Queste due ricette che vi propongo sono delle non-ricette.
Delle idee, ecco.
Che come idee non hanno niente da invidiare a una torta nuziale a dieci piani, in termini di valori nutrizionali.

E per valori nutrizionali non intendo certo fibre e proteine, nonsosemispiego :)


Fatto sta che sono dei salvavita. Un cucchiaino di una di queste due creme porta un raggio di sole nella vostra giornata.

Occhio a non esagerare che potreste ritrovarvi a duettare con il piccolo Lucio in A me me piac a nutella :)

La ricetta del burro di arachidi la devo alla mia amica Michi...è stata una delle prime ricette che ho notato sul suo blog, che vi consiglio di visitare. Lei è dolce, gentile, simpatica e piena di idee originali e creative. Conoscerla è stata una fortuna.

Quella del mou è invece uno sporchissimo barbatrucco che in tante conosceranno...consiste nel far bollire una lattina di latte condensato per una cinquantina di minuti nella pentola a pressione.


Burro d'arachidi/Mou
Per un barattolo di burro d'arachidi
200 gr di arachidi sgusciate (quindi tostate non salate)
2 cucchiaini di olio di semi
Un cucchiaio di brown sugar (che la Michi non mette)
Qui potete trovare la ricetta originale

Mettiamo le arachidi nel mixer, aggiungiamo i due cucchiaini di olio e cominciamo a frullare...
E frulliamo...e frulliamo...Ci vuole un pochino di tempo, l'importante è che ogni tanto fermiate le lame per non farle surriscaldare troppo.
SE, e dico Se, il mixer vi resiste :) in cinque minuti avrete pronto un vasetto da 100 gr di grassi pronti all'uso.
Alla fine della "frullatura" ho assaggiato il burro e valutato se aggiungere un po' di zucchero.
Ehm, mi è parso il caso e ce l'ho messo, dando un'ultima frullatina.
Ho ri-assaggiato (accidenti!) e per il mio gusto andava benissimo così.
La Michi non l'ha messo, quindi probabilmente vi conviene assaggiarlo e valutare!

Per il mou
latte condensato
barattoli di vetro
pentola, acqua
tempo, tanto tempo :)

Mettiamo il latte condensato dalla lattina (o dal tubetto) nei barattoli di vetro con la chiusura ermetica.
Scaldiamo una pentola capiente con dell'acqua, e, non appena avrà preso a bollire, mettiamoci i barattoli.
Dimentichiamoci della pentola per un paio d'ore.
Al termine della cottura il latte condensato si sarà trasformato in mou morbidissimo :)
Si può anche utilizzare una pentola a pressione, riducendo i tempi di cottura di circa un'ora.
Nel mio caso, avendo solo un vasetto, non mi andava di scomodarla e ho usato un pentolino più piccolo.
Se utilizzate più vasetti vi conviene fasciarli con un panno bianco pulito, in modo che non sbattano tra di loro.

Il mou ha il pregio di avere molti meno grassi (circa 8 per 100 gr) e 300 kcal ogni 100 gr. Rimane sempre morbido, si conserva a lungo e si presta benissimo per essere addizionato a creme al burro, philadelphia, mascarpone...
Ma per me la fetta biscottata rimane lamortesua :)


Premio Blog Diamond



Ieri ho ricevuto il mio primissimo premio :) Ringrazio con tutto il cuore una persona che conosco da pochissimo ma che già adoro alla follia: Luna, del blog I Barba-pasticcetti.

Ma che per me è e rimarrà la mia Barbapasticcia, provetta cuoca con un cuore grande così  :)

Questo premio è stato creato da Roby di Roby Beauty ed implica tre condizioni:

1. Citare l'ideatore del premio
2. Nominare chi ve l'ha assegnato
3. Premiare 5 blog

La nota dolente è proprio l'ultima regola, perchè mi trovo nell'imbarazzo di dover scegliere a chi assegnarlo :)
Mi sono fatta tante amiche qui, e chi l'avrebbe detto, quindi mi tocca per forza di cose escludere persone che ritengo senza ombra di dubbio meritevolissime di riceverlo.
E allora, senza rifletterci troppo ho deciso per:

Arianna di Bambini Golosi
Roberta di The Dreaming Seed

Se per qualsiasi ragione non aveste il tempo di ritirarlo non preoccupatevi: non è un obbligo :)

Buona, piovosa, Giornata
Mela

sabato 1 settembre 2012

Cookies al cioccolato

"Datemi le gambe di Seedorf, il cuore di Borini e la visione di gioco di Marchisio"
Eh?!?

Seh, bravi, a me date il sedere di Belen, la bocca di Angelina Jolie e il conto in banca di Paris Hilton.
Non c'è nemmeno bisogno che mi troviate un degno avversario :)
E cosa dire di Banderas in versione rinco-mugnaio che presenta il pan carrè come pane "sempre fresco" ?
Discorso analogo per tutte le povere, e spero strapagate, Eva q e similar, ma questo dovrebbe essere uno spazio dedicato alla cucina e non voglio disgustarvi :)
"Sono Q, Eva q" 
Santo cielo...Non riuscirei ad uscire di casa nemmeno per comprare le sigarette. E ho detto tutto.
Tutti le volte che accendo la tivvù ho l'impressione che qualcuno si stia prendendo gioco di me.
Voi no? :)
Beh, sono felice di non credere a nulla-o quasi- di quello che mi propinano.

A quello che vi propino io invece, ci dovete credere :)
Non foss'altro perchè vi lascio la ricetta dei cookies. Sono buonissimi, friabili fuori e fondenti dentro, burrosi e zuccherini...ma...mai stucchevoli. E hanno solo un trilione di calorie al boccone.
Va bene come slogan? ;)
Immagino sarete stanchi di vedere cookies dappertutto ma siccome ne sforno un  centinaio a settimana non potevo esimermi dal postarli.
Non si può tradire la propria natura, e se mai dovessi rinascere sotto forma di dolce non c'è dubbio: sarei un cookie. 

Cookies al cioccolato

250 gr di farina 00
125 gr di burro fuso
200 gr di cioccolato a vostro gusto (io consiglio fondente)
una bustina di vanillina
100 gr di zucchero di canna integrale
50 gr di zucchero bianco
un uovo
1/2 cucchiaino di lievito per dolci

Sciogliamo a bagnomaria o al micro il burro e mettiamo da parte ad intiepidire. Sbattiamo leggermente l'uovo in una ciotola ed aggiungiamo il burro fuso ed entrambi gli zuccheri.
Amalgamiamo al composto la farina addizionata del lievito, sempre mescolando con la frusta, sino a che l'impasto non sarà diventato troppo "duro". Sostituiamo quindi la frusta con una spatola ed aggiungiamo il cioccolato fatto a pezzetti.
C'è chi usa le gocce, ma io preferisco che il biscotto sia un po' "grezzo", come me, e spezzetto grossolanamente il cioccolato con un coltello.
Lasciamo l'impasto a riposare una decina di minuti in frigo.
Preriscaldiamo il forno a 190° ventilato.
Posizioniamo sulla teglia rivestita di carta forno delle "palline" di impasto, senza schiacciarle troppo ( si allargheranno da sole con il calore del forno) e distanziandole un po' in modo che non si attacchino tra di loro.
Io normalmente faccio della palline da 60 gr ciascuna, in modo da avere dei biscottoni :), ma voi potete farle come volete.
Se non avete lo zucchero integrale potete sostituire con lo zucchero di canna raffinato. Non sarà la stessa cosa, ma v'assicuro che non ne butterete via nemmeno uno :)
Buon fine settimana ;)
Mela